LA PROROGA DELLE GARE SUGLI STABILIMENTI BALNEARI E’ INDECENTE

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L’ulteriore proroga delle gare per le concessioni balneari è cosa sbagliata, negativa al limite della decenza. Non solo per evitare sanzioni da parte Europea rispetto alle direttive e le disposizioni in essere, cosa comunque importante ma anche alla luce di quanto può condizionare negativamente i rapporti politici con la stessa Istituzione Europea.  Ed ancora, relativamente agli attuali canoni di concessione scandalosi per i bassi importi che permettono minime e marginali entrate per lo Stato, ma soprattutto per la questione di utilizzo delle concessioni di territori demaniali con tempi infiniti, traducendo queste concessioni in vere e proprie donazioni a privati che hanno ormai consolidato, di rinvio in rinvio, dinastie che si tramandano queste concessioni di padre in figlio.  E’ ora di dire basta a tutto ciò e che si istituiscano al più presto le gare al fine di realizzare una sana concorrenza anche in questi servizi fondamentali per il settore turistico del nostro Paese attraverso il miglioramento dei servizi balneari, un adeguamento dei costi di affitto per le concessioni che ad oggi sono inferiori addirittura a quelli di un affitto di un bilocale cittadino. Oltre al miglioramento della qualità dei servizi, tale concorrenza deve saper realizzare il necessario abbattimento dei costi che i cittadini devono affrontare per questi servizi, tariffe che nel nostro Paese sono collocate al più alto livello fra gli stabilimenti balneari di tutta Europa, che si attesta in media a 24-26 Euro giornalieri. Naturalmente le norme di queste gare dovranno prevedere indennizzi per gli eventuali investimenti realizzati precedentemente con il relativo mantenimento dei dati occupazionali, una seria verificata e controllata percentuale di spiagge libere, nonché ribadire la norma di accesso completamento gratuito a chi si reca al mare – sostiene Rosario Trefiletti Presidente di CCI.