ELABORAZIONE INDAGINI3
PREMESSA È da anni che l’utenza elettrica, anche tramite le sue associazioni, chiede chiarezza in tema di oneri generali di sistema. Lo chiede per due motivi di fondo: innanzitutto per la necessaria chiarezza e trasparenza della bolletta (per cosa si paga e a chi); la seconda, se le incentivazioni fornite da queste risorse parafiscali abbiano ancora senso e, comunque, non siano misure solo funzionali a sprechi, inefficienze e favoritismi. In questa fase, poi, siamo sommersi da giuste lamentele dei cittadini, che ci mostrano bollette con costi notevoli pur in presenza di consumi zero o decisamente minimi. Questa elaborazione, quindi, si propone di analizzare l’andamento, dal 2010 al 2017, dei cosiddetti oneri generali di sistema che vengono addebitati nelle bollette, quali misure parafiscali utilizzate per vari scopi, nell’intero sistema elettrico, e pagate da tutti gli utilizzatori. Per comprendere al meglio l’incidenza, i dovuti confronti, le percentuali e le scelte che si fanno, si rende necessario avere il dato dell’onere complessivo della bolletta elettrica generale in capo al Paese. Il calcolo, assai complesso, è influenzato da diversi e molteplici parametri: – non esiste un solo operatore o esattore del servizio svolto e offerto, ma una miriade di gestori e distributori; – non esiste un solo mercato bensì quello tutelato dall’Autorità e quello di mercato libero; – aspetti tariffari diversi e differenziati a seconda della categoria di utenza: tra domestico e non, tra differenti potenze impegnate e tra le diverse fasce di consumo; – le stesse imposizioni fiscali sono differenziate per settore, oltre ad aspetti contrattuali caratterizzati da specifiche tariffe e da sconti vari. L’elaborazione, quindi, è stata realizzata utilizzando dati ed elaborazioni provenienti da autorevoli istituzioni del settore (Mise, Arera, Terna, Rse, Centri Universitari) ed ha necessitato di opportuni accorgimenti matematico-statistici, per una sua più precisa definizione. Le stesse fonti utilizzate, inoltre, hanno a volte mostrato dati differenziati tra loro, sia nelle quantità dei consumi dei vari utilizzatori, sia negli stessi costi unitari e nelle stesse tariffe complessive. 3 Solo per fare esempi: nel caso del settore domestico, oltre al differenziale, come già affermato precedentemente tra i diversi mercati, tra le diverse potenze e i diversi consumi, vi sono ancora incertezze tra numero di utenti residenti e non residenti, abitazioni private o uffici professionali ed ancora sul numero complessivo dei condomini e i relativi consumi medi addebitati agli stessi. Ecco perché, oltre ad aver utilizzato altre fonti fuori del sistema elettrico istituzionale, si sono dovute compiere elaborazioni matematico-statistiche, partendo, per prima cosa, dal numero dei punti di prelievo del servizio con cui si identificano tutti gli utilizzatori. I punti di prelievo sono circa 37 milioni di cui 30 milioni nel settore domestico e 7 milioni per altri usi. 1° PARTE – BOLLETTA ELETTRICA COMPLESSIVA Nel 2017, con consumi pari a circa 302 teraw, al netto delle perdite di rete e al lordo dei consumi autoriprodotti (considerati al prezzo di mercato come gli altri) e con le relative articolazioni di consumi settoriali pubblicati da Terna e dai circa 37 milioni di punti di prelievo, gli stessi sono così ripartiti: 23,5 MILIONI FAMIGLIE RESIDENTI 1,4 MILIONI CONDOMINI 5,0 MILIONI NON RESIDENTI 7,0 MILIONI ALTRI USI (INDUSTRIA, COMMERCIO ECC.) Parametri di riferimento (arrotondati) per calcolare i costi di settore: AGRICOLTURA CONSUMI 6 TERAW COSTO KW 14-15 CENT INDUSTRIA CONSUMI 125 TERAW COSTO KW 15,5-16,5 CENT TERZIARIO CONSUMI 105 TERAW COSTO KW 19,5- 20,5 CENT DOMESTICO CONSUMI 66 TERAW COSTO KW 23,5-24,5 CENT Con questi parametri, i costi per settore risultano i seguenti: AGRICOLTURA 1,0 MILIARDI INDUSTRIA 19,5 MILIARDI 4 TERZIARIO 20,5 MILIARDI DOMESTICO 16,0 MILIARDI La bolletta elettrica generale quindi si attesta, nel 2017, ad un valore complessivo di circa 57 miliardi di euro. I dati di consumo 2018, che rilevano un aumento dell’1 % rispetto al 2017, attesterebbero il costo generale della bolletta a 57.6 miliardi di euro. A questi consumi e a questi costi si dovrebbero aggiungere quelli relativi all’illuminazione pubblica, pari circa 6 teraw, con un costo di 1 mld e 200 milioni di euro e con ricadute di circa 47 euro a famiglia pagati non in bolletta ma con altre modalità, come addizionali locali e tasse per servizi indivisibili. A ragion veduta ogni famiglia italiana, direttamente e indirettamente, si ritrova un carico annuale, ovviamente non nella bolletta tradizionale, pari a 2.328 euro. 2° PARTE – BOLLETTA PER SINGOLA FAMIGLIA Costo annuo medio a carico delle famiglie, per le diverse utenze e senza considerare la spesa per l’illuminazione pubblica, che ha altri percorsi per la sua esazione. Le famiglie, oltre la bolletta diretta della casa di residenza, sostengono altri costi dovuti alla spesa condominiale e alle cosiddette seconde case. I punti di prelievo a cui corrispondono singole bollette sono circa 30 milioni che comprendono l’universo del settore domestico e di cui: 23,5 MILIONI FAMIGLIE RESIDENTI 1,4 MILIONI CONDOMINI 5,0 MILIONI SECONDE CASE per una spesa complessiva di 16,0 miliardi di euro così articolata: SU 23,5 MILIONI FAMIGLIE , BOLLETTA SINGOLA 451 EURO* PARI A 10,6 MILIARDI SU 1,4 MILIONI CONDOMINI, BOLLETTA ANNUALE 1950 EURO PARI A 2,7 MILIARDI 5 5,0 MILIONI ALTRE CASE, BOLLETTA SINGOLA 535 EURO PARI A 2,7 MILIARDI *(per il calcolo si è preso come consumo medio reale 2000 kw e non quello di 2700 kw come da Autorità. Ma la stessa Autorità certifica che i consumi elettrici delle famiglie italiane, che emergono dai dati della distribuzione, sono piuttosto contenuti: l’85,9% dei clienti domestici si colloca nella fascia di consumo annuo che non supera la soglia dei 1.800 kWh e preleva tre quarti di tutta l’elettricità.) La somma di questi costi, pari a 16 miliardi, comporta quindi, per una delle 25 milioni di famiglie sul territorio nazionale, un costo complessivo di 644 euro annui, al netto di quanto pagato con modalità diverse per l’illuminazione pubblica, pari a 47 euro annui. 6 3° PARTE – ONERI GENERALI DI SISTEMA (fonte ARERA) COMPONENTE (MLN/EURO ANNUI) 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 A2 Smantellamento siti nucleari 210 255 151 167 323 622 563 187 A3 Incentivi Fonti Rinnovabili 4.400 6.542 10.281 12.643 12.903 13.804 14.259 12.405 A4 Agevolazione ferrovie 376 345 295 448 435 248 243 110 A5 Finanziamento Ricerca 62 61 41 43 51 52 55 69 AS Bonus Famiglie 157 54 18 17 17 17 34 86 MCT erogazioni compensazioni territoriali 46 35 33 62 47 48 47 48 UC4 Imprese Minori 69 70 69 66 64 66 65 65 UC7 efficienza Energetica UC3 + UC6 coperture su costi trasporti e recupero qualità 8 0 110 0 236 55 191 288 114 300 250 890 594 547 688 296 AE (dal2014) per gli energivori 0 0 0 0 799 689 0 626 TOTALE 5.530 7.472 11.315 14.065 15.053 16.686 16.407 14.580 Totale 101.108 MLD 7 Prima di fare considerazioni di carattere generale su questi oneri, va precisata e meglio specificata l’incentivazione A3 poiché è da una reale conoscenza per il “che cosa e a chi” vanno le incentivazioni pagate attraverso gli oneri generali di sistema che si possono trarre giudizi compiuti e chiedere scelte conseguenti ai decisori istituzionali. Non si può quindi evitare di precisare al meglio quella che è l’incentivazione più importante ( A3 ) che si attesta a circa l’85 % dell’intera quantità di incentivi nel 2017. Innanzitutto per maggiore chiarezza diamo qui di seguito i dati disaggregati di quelle incentivazioni nel 2017: Totale rinnovabili e assimilate 12,4 MLD di cui: Solo rinnovabili 46 % 5,7 MLD Assimilabili e rinnovabili CIP6 4 % 0,5 MLD Fotovoltaico 50 % 6,2 MLD Su questa ultima voce, relativa al Fotovoltaico, produzione innovativa e recente per produrre energia elettrica si devono fare considerazioni in due direzioni precise: da un lato le ricadute sociali ed ambientali come zero impatto, innovazione tecnologica e sviluppo occupazionale, riduzione della bolletta petrolifera ( si pensi che solo il combustibile da petrolio per produzione elettrica, anche con altre motivazioni , abbia praticamente dimezzato i consumi fossili per produrre energia dal 2010 al 2017, passando da 955 mila Tons a 430 mila Tons annue. Dall’altro lato, in relazione al loro recente sviluppo, come il fotovoltaico faccia registrare importanti risultati in termini di ricadute economiche nell’intero sistema. Infatti nel 2017 arrivando alla costruzione di oltre 800 mila impianti di cui l’80 % circa in ambito di produzione e consumo domestico ( circa 640 mila ) questo sistema abbia realizzato una produzione di circa 22 TERAW in termini generali di energia pulita di cui 7,5 TERAW in ambito residenziale. Calcolando il rientro economico di tale produzione solo per la generazione di energia di autoconsumo il rientro economico per le Famiglie dovuto al risparmio si situa a circa 1,5 MLD di Euro annui Dalla produzione Fotovoltaica si hanno ritorni economici nell’intero sistema in termini di sviluppo industriale, tecnologico e occupazionale e per le Famiglie ricadute positive dirette di circa 1,5 MLD di Euro 8 Lo spaccato su esposto, tuttavia, non può ne deve impedire di sviluppare una discussione generale sulle incentivazioni. Gli O.G.S. sono una vera e propria misura parafiscale che è servita, e serve tutt’ora, ad agevolare, incentivare e supportare varie questioni. Questi oneri, come da tabella sovrastante, vengono caricati nelle bollette dei vari utilizzatori in misura assai rilevante sicché negli ultimi 8 anni vi è stata una spesa per gli O.G.S. pari a 101.11 miliardi di euro. Tale valore complessivo, negli 8 anni, va sommato a 77 miliardi di tasse vere e proprie (accise ed iva) per un totale di 178 miliardi. La somma delle bollette generali, dal 2010 al 2017, è pari a 440 miliardi e il carico fiscale e parafiscale complessivo è circa il 40.5 % della bolletta generale. In cifre (arrotondate) la spesa totale è di 440 mld di cui 101 mld parafiscale e 77 mld fiscale. Da qui alcune considerazioni: carico fiscale e parafiscale insopportabile; meccanismo che realizza non solo tassa sulla tassa (iva su accisa) ma anche tassa su vera e propria imposta parafiscale; molti degli oneri di sistema dovrebbero essere in carica a fiscalità generale; incomprensibile divario tra onere ed onere, soprattutto per quello che sarebbe il più giustificato di tutti, quale il fondo per il bonus a famiglie bisognose. Alcune esemplificazioni: in 8 anni si finanziano 2,5 miliardi alle ferrovie, si danno 2,7 miliardi per smantellamento siti nucleari e solamente 400 milioni per il fondo bonus famiglia, sapendo che quest’ultime hanno raggiunto un numero rilevante, pari a 1,7 milioni in povertà assoluta e 3,2 milioni in povertà relativa. Inoltre, dal 2014, si danno alle imprese energivori finanziamenti per 2,1 miliardi. Altra considerazione è quella per cui il carico fiscale e quello parafiscale (O.G.S.) raggiungono percentuali decisamente elevate che vanno, negli ultimi cinque anni, a ben oltre il 40 % (con una punta del 48 % nel 2015) della bolletta generale. 9 Gli ultimi cinque anni in mld di euro: 2013 2014 2015 2016 2017 BOLLETTA GEN. 56.3 53.6 54.0 56.1 57.0 O.G.S. 14.1 15.1 16.7 16.4 14.6 IVA+ ACCISA 9.5 9.8 9.5 9.4 9.8 TOTALE 23.6 24.9 26.2 25.8 24.4 42 % 46 % 48 % 46 % 43 % **Nota dell’Autorità in allegato Facciamo ora una esemplificazione e una disaggregazione di quanto incidono gli O.G.S. nel settore domestico: BOLLETTA TOTALE DOMESTICO 16,0 MILIARDI ONERI DI SISTEMA DOMESTICO 3,2 MILIARDI ( Nel caso specifico grazie al fotovoltaico vi è un recupero di 1,5 MLD che ritornano alle famiglie) ASOS, CIRCA 2.7 MILIARDI, DI CUI: FONTI RINNOVABILI 2.2 MILIARDI IMPRESE ENERGIVORE 470 MILIONI ARIM, CIRCA 484 MILIONI, DI CUI (con arrotondamenti): EFFICIENZA ENERGETICA 263 MILIONI SICUREZZA NUCLEARE 97 MILIONI SOSTEGNO ALLA RICERCA 31 MILIONI IMPRESE MINORI 31 MILIONI TARIFFE SPECIALI ( FERROVIE ) 27 MILIONI BONUS FAMIGLIE 27 MILIONI ENERGIA DA RIFIUTI 8 MILIONI 10 CONSIDERAZIONI, DI METODO E DI MERITO, DA METTERE A DIBATTITO. È evidente, non solo alla luce di questa elaborazione, che in questo settore, in cui si prevedono modifiche quantitative e qualitative (basti pensare all’evoluzione dei consumi nell’utilizzo delle pompe di calore, delle piastre da cucina o l’auspicabile sviluppo della mobilità elettrica, etc.) occorre ripensare a tutta la tematica tariffaria. Una prima e fondamentale considerazione è se non sia venuto il momento di traslare le varie incentivazioni alla fiscalità generale. Decida, ovviamente lo Stato chi e come incentivare, con le proprie giustificate motivazioni, ma le incentivazioni alle imprese non devono essere date a quelle in ottima salute oppure foriere di sprechi ed inefficienze quali quelle impegnate nei siti nucleari, che oltretutto operano per decisioni referendarie su cui si è espressa tutta la cittadinanza e non solo quella dell’utenza elettrica. Si potrebbe, anche se non lo auspichiamo, mantenere le specifiche incentivazioni all’interno della bolletta solo se strettamente collegate al settore, sia in termini di produzione che di miglioramento della qualità del servizio (si pensi a quelle fondamentali sul fotovoltaico e sul solare, in generale, che hanno comportato, anche se ancora in misura insufficiente, alla riduzione dell’impatto sull’ambiente). Queste incentivazioni, non dovrebbero mai essere sottoposte al regime dell’iva e comunque esplicitate con chiarezza e trasparenza nelle loro finalità. È inaccettabile che siano presenti in bolletta altre spese, come quella immessa recentemente del canone tv, che è solo fonte di travisamento nella comprensione della stessa da parte degli utenti domestici. Lo diciamo sulla scorta di voci sull’eventuale immissione delle spese dei rifiuti solidi e urbani in bolletta elettrica. È necessario, invece, implementare il contributo di solidarietà verso famiglie indigenti e semplificandone inoltre tutte le procedure. 11 In estrema sintesi, operare nelle direzioni che abbiamo tracciato significa immettere nel sistema non solo maggiore chiarezza e trasparenza, fortemente richiesta dai cittadini utenti, ma significa anche maggiore equità tariffaria tra i vari e differenziati utenti dell’intero sistema. E tutto ciò non è cosa di poco conto! **NOTA DELL’AUTORITA’ PREVISIONE DI QUANTO LE FAMIGLIE PAGHERANNO IN BOLLETTA NEL 2018 PER GLI ONERI GENERALI DI SISTEMA ALLA LUCE DELLE NUOVE DISPOSIZIONI Nel I° trimestre del 2018, gli oneri di sistema risultano così ripartiti: in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge 210/15 e in considerazione della decisione della Commissione Europea di compatibilità delle misure a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica con le norme europee in materia di aiuti di Stato (decisione C (2017) 3406), con la deliberazione 481/2017 l’Autorità ha aggiornato la struttura generale dei raggruppamenti e delle componenti degli oneri generali del sistema elettrico. Dal 1° gennaio 2018 ha così previsto che le aliquote degli oneri generali relative alle componenti A2, A3, A4, A5, As, MCT, UC4 e UC7 e delle ulteriori componenti da applicare a tutte le tipologie di contratto saranno distinte nei seguenti raggruppamenti: “Oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili ed alla cogenerazione” (ASOS), che include tutti gli oneri fino al 31 dicembre 2017 coperti dalla componente tariffaria A3, con l’esclusione delle voci di costo riferite alla produzione ascrivibile a rifiuti non biodegradabili ; “Rimanenti oneri generali” (ARIM). La componente ASOS, che complessivamente pesa per l’84,8% degli oneri generali, risulta ripartita tra i seguenti due elementi: • 70,33% per gli incentivi alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP 6/92 (quota della vecchia componente A3); • 14,51% per le agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica (vecchia componente ‘Ae’). Imposte 13,00% Spesa per Oneri di sistema 19,65% Spesa per il trasporto e la gestione del contatore 18,75% Ped (prezzo Energia+prezzo Dispacciamento) + Perequazione PPE 40,48% Commercializzazione 8,12% 12 Spesa per la materia energia 48,60% Composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell’utente tipo domestico in maggior tutela – I trimestre 2018 La componente ARIM, che complessivamente pesa per il 15,2% degli oneri generali, risulta ripartita tra i seguenti elementi: • 8,22% per la promozione dell’efficienza energetica (componente UC7); • 3,04% oneri per la messa in sicurezza del nucleare e per compensazioni territoriali (componente A2 e MCT), comprensivi dei 135 milioni di euro/anno destinati al Bilancio dello Stato; • 0,96% per il sostegno alla ricerca di sistema (componente A5); • 0,96% per le compensazioni alle imprese elettriche minori (componente UC4); • 0,86% per i regimi tariffari speciali per la società Rete ferroviaria Italiana, per il servizio universale e merci (componente A4); • 0,86% per il bonus elettrico (componente As); • 0,25% per gli incentivi alla produzione di energia da rifiuti non biodegradabili (quota della vecchia componente A3)..G.S. SETTORE ELETTRICO