AUMENTI PANE E PASTA COLPIREBBERO FAMIGLIE A BASSO REDDITO INTERVENIRE ANCHE AZZERANDO L’IVA SU TALI PRODOTTI
Se siamo fortemente preoccupati per tutti gli aumenti che si stanno verificando sulle materie prime, dal ferro all’alluminio, dalla soia ai legumi, dal gas al petrolio, e che avranno conseguenze importanti e negative per l’aumento dei prezzi dei beni di mercato, lo siamo ancor di più quando queste ricadute ci saranno e già iniziano a farsi sentire, sui costi e i relativi prezzi dei beni di largo consumo, che sono più di tutti consumati dalle famiglie a basso reddito, quali pane e pasta.
Dai calcoli che si possono fare a causa dell’aumento del costo dell’energia e della materia prima, nella fattispecie il grano, queste sarebbero le eventuali ricadute sulle famiglie qualora le nostre aziende di trasformazione non potrebbero assorbirne i costi attraverso aumenti della loro produttività.
Per il Pane con costi di produzione in aumento complessivo di 90 cent di Euro al Kg una ricaduta totale, per consumo a famiglia che si situa a 102 kg annui, pari 92 Euro annui in più di spesa.
Per la pasta con un consumo medio di 65 Kg annui e con un aumento dei costi di circa 60 cent di Euro al Kg una ricaduta economica pari a 39 Euro annui in più di spesa a famiglia.
Il totale aumento inciderebbe quindi per 131 Euro annui. Un aumento insopportabile per le famiglie a basso reddito. Si pone quindi il problema non solo di richiedere un ruolo sostanziale di contrasto a sulle speculazioni internazionali, ma di azzerare quantomeno l’IVA su tali prodotti.