“Assalto alla diligenza”: Il Sistema Sanitario Nazionale italiano nelle mire del Vaticano

Sanità

di Lucio Mango

Direttore Master in Management Sanitario Università degli Studi Internazionali di Roma(UNINT) e Responsabile Nazionale Salute e Sanità Centroconsumatoriitalia.it

“REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N.72 DEL 09/02/2021

……..

PREMESSO che

– la Regione Lazio è proprietaria del compendio immobiliare denominato “ex Ospedale Carlo

Forlanini” sito in Roma, via Portuense n. 332, catastalmente individuato al foglio 464, p.lla 1;

…..

  1. …una ristrutturazione parziale del compendio (circa 18/20.000 mq) da destinare alle esigenze logistiche dei propri uffici
  • …un progetto generale di valorizzazione e riconversione funzionale dell’ex ospedale attraverso larealizzazione di una Cittadella della P.A. ….per la realizzazione di un centro polifunzionale

delle pubbliche Amministrazioni;

…..

DATO ATTO che, nella seduta del 06 febbraio 2018, la Giunta regionale ha adottato un nuovo atto

di indirizzo con il quale, alla luce delle successive interlocuzioni con gli altri soggetti istituzionalmente coinvolti nella complessa decisione di riqualificazione del compendio, ha ribadito la volontà di:

a. promuovere la partecipazione ed il coinvolgimento delle comunità locali nel processo di

valorizzazione dell’ex Ospedale “Carlo Forlanini”;

b. favorire la fruizione pubblica del complesso attraverso attività di interesse pubblico, istituzionali

e sociosanitarie;

c. confermare la volontà, di recuperare e riqualificare il complesso monumentale ed il parco

circostante, mantenendone la proprietà pubblica, attraverso la ricerca delle necessarie ed ingenti

risorse per il tramite di altri soggetti da coinvolgere nel processo di valorizzazione;

…..

…sviluppo del complesso Forlanini come una “Cittadella delle Organizzazioni internazionali” idonea ad ospitare le sedi del WFP e dell’IFAD ed altre entità delle Nazioni Unite, attualmente situate all’interno e nei dintorni della Città di Roma;

…..

…la realizzazione di due ulteriori strutture da destinare a R.S.A. e ad una Casa della Salute”

Questo la Regione, ma le belle intenzioni della Regione, che è la proprietaria del “complesso monumentale” denominato “ex Ospedale Carlo Forlanini”, si son infrante su ostacoli “insormontabili” che hanno fatto sì che il “complesso monumentale” sia diventato una specie di rudere abbandonato a sé stesso. Ma non solo, preda anche delle scorrerie delle case cinematografiche che da decenni, anche quando nella struttura ancora esistevano Unità Operative con pazienti, quali ad esempio la Medicina Nucleare da me diretta, utilizzano il buono dell’ex ospedale. Basti pensare che una casa cinematografica, per le riprese di una fiction durate mesi aveva trasformato gli uffici prestigiosi e la sede della Direzione Generale in una falegnameria per le esigenze del set!

Dopo aver permesso che la struttura, storica, cadesse nel più penoso e gravissimo decadimento (nonostante che nel 2021 la Regione avesse proceduto con Det. 46823 ad “Affidamento diretto, ai sensi dell’art. 1 comma 2 lett. a) della legge 11 settembre 2020 n. 120, per lavori di assistenza all’incarico di progettazione di un intervento di strip out, bonifica, pulizia e separazioni degli impianti non funzionanti del complesso immobiliare denominato “Ex ospedale Forlanini”, sito in Roma, piazza Carlo Forlanini 1…. spesa a favore di CO.SA.R. s.r.l”) con relativo impegno di spesa, le autorità si svegliano e si accorgono che l’ex ospedale Forlanini può rappresentare una risorsa, ma per chi?

Sotto gli occhi della Regione, proprietaria della struttura, avviene lo scippo di stato. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Mantovano, decide le sorti del Forlanini: lo daremo al Vaticano!

Quindi niente “uffici della Regione”, niente “Cittadella della PA”, niente “coinvolgimento delle comunità locali”!

Già nel 2015 con delibera 575 un pezzo, piccolo, per altro rispetto ai 660.000 m3 edificati, era stato concesso alla Prefettura di Roma, per trasferirvi la Stazione dei Carabinieri di Monteverde Nuovo in Roma. Già nel 2023 con delibera 97 un altro pezzo, speculare al precedente, era stato concesso alla Direzione Investigativa Antimafia.

Giovedì 08 febbraio 2024 nel N. 0130 con pubblicazione immediata il Bollettino Sala Stampa della Santa Sede annuncia che Il Segretario di Stato di Sua Santità, Cardinale Pietro Parolin, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, hanno sottoscritto nella sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, una Dichiarazione di Intenti circa l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù (OPBG). Testualmente si afferma che :” … i passaggi principali dell’operazione, ovvero l’acquisito per un prezzo da stabilirsi da parte della Santa Sede dell’area e dell’immobile denominato “complesso Forlanini” dalla Regione Lazio; la concessione da parte della Santa Sede a INAIL del diritto di superficie, per un periodo e un valore da concordarsi tra le parti; la realizzazione da parte di INAIL del nuovo ospedale; l’affitto da parte di INAIL del nuovo plesso dell’Ospedale, verso il corrispettivo di un canone che remuneri l’investimento di INAIL; infine la stipula di un accordo tra Santa Sede e Italia per il trasferimento delle immunità di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato del Laterano alla nuova sede del Bambino Gesù.”

Da questo atto si evincono parecchi temi da discutere, intanto il fatto che la Regione Lazio, proprietaria dell’immobile, non era neanche presente alle trattative e non figura consenziente, ci si limita a dire che ci sarà “…l’acquisto per un prezzo da stabilirsi da parte della Santa Sede dell’area e dell’immobile denominato “complesso Forlanini” dalla Regione Lazio”. Tuttavia questo fatto, ancorché strano e, forse, fuori normativa, non è neanche il rilievo più saliente che scaturisce.

Intanto andiamo ad esaminare la situazione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù nei confronti della Regione e rispetto alle strutture regionali vere. Pur “…riconoscendo il livello di assoluta eccellenza nel campo dell’assistenza sanitaria pediatrica e della ricerca biomedica a livello nazionale e internazionale dell’Ospedale Bambino Gesù…” come viene ribadito nel comunicato, tale struttura non figura come ospedale della Regione Lazio, ma trattasi, come si evince dal sito di: ” una Istituzione della Santa Sede, a cui risponde direttamente ed alla cui vigilanza ed indirizzo è sottoposto.” Sempre dal sito si evince che: “Di conseguenza, l’Ospedale è un soggetto legittimato ad operare con il Sistema Sanitario Nazionale e a erogare le prestazioni in regime SSN”, ma con “…soggettività autonoma di entità terza appartenente alla Santa Sede e come tale non appartenente allo Stato italiano… Nel quadro della normativa dello Stato italiano, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è pertanto un’entità di diritto privato che appartiene alla Santa Sede.” Di fatto equiparato a una struttura  privata accreditata con il SSN, al pari di un qualsiasi laboratorio di analisi o radiologico o casa di cura privati.

E’ facile vedere quale sia l’importanza di ciò, risiede nel principio stesso di sanità pubblica. Per esistere la sanità privata ha bisogno del malato, se non c’è il malato non c’è lavoro. Per la sanità pubblica esattamente l’opposto, si cerca di non avere malati, si fa di tutto perché la gente non si ammali, sia per princìpi sociali, ma anche perché semplicemente costa meno!

Ecco siamo arrivati alle risorse economiche, perché usarne (tante) per curare malati che spesso possono non esistere se le stesse risorse sono utilizzate per la prevenzione, la formazione e, anche, il potenziamento delle strutture pubbliche che comunque già esistono. Senza contare che i centri accreditati, al di là di rappresentare un “aiuto” alle strutture pubbliche, succhiano soldi pubblici che potrebbero esser meglio utilizzati per i fini, pubblici, del SSN. Inoltre, questo “aiuto” è normato per legge (D.L.vo 502) in base al quale il SSN deve richiedere ai centri le prestazioni che servono e stabilirne il compenso mediante apposita contrattazione. Tutto ciò invece non succede e la “contrattazione” si limita a chiudere i rubinetti al raggiungimento di un “tetto” per struttura, il più delle volte calcolato sul fatturato storico del centro, quale che sia la prestazione fornita, purché all’interno di un nomenclatore predeterminato dalle Regioni. Chissà se questo avviene per l’Ospedale Bambino Gesù? Sappiamo solo che il 28 dicembre scorso il Presidente della Giunta della Regione Lazio Francesco Rocca ha fissato in 3 miliardi di euro il finanziamento massimo per acquistare prestazioni sanitarie da strutture private. Di queste, delle 20 istituzioni religiose esistenti in Italia, ben 11 hanno sede a Roma, quindi Lazio. Di fatto un Sistema Sanitario Privato religioso pronto a spartirsi i 3 miliardi citati, del quale fanno parte tra i maggiori, l’Ospedale Bambino Gesù, il Policlinico Gemelli, il Policlinico “Campus Biomedico” istituito nel 1993 dall’Opus Dei, e molti altri (fonte: https://www.romatoday.it/dossier/sanita/mappa-sanita-privata-vaticano-roma.html).

Veniamo ora alla proposta di piano per cedere il complesso ex Ospedale Forlanini al Vaticano. Con un contorto meccanismo, ma ammantato da furbizia imprenditoriale, la regione (incosapevole?) vende alla Santa Sede, la Santa Sede concede per un periodo e a un valore all’INAIL il diritto di superficie, vuol forse dire che l’INAIL deve pagare questo diritto? Ma andiamo avanti, e qui viene il bello, l’INAIL fa l’Ospedale, nel senso che lo costruisce (come gli pare o su istruzioni e indicazioni dell’Ospedale Bambino Gesù?) e poi lo affitta all’Ospedale Bambino Gesù ad un canone che gli consenta di rientrare dell’investimento (comprensivo degli interessi che nel frattempo tale capitale avrebbe fruttato se investito?). Sorge spontanea una domanda, ma perché l’INAIL con i soldi dei lavoratori e delle imprese, che servono per tutelare i lavoratori stessi rispetto agli infortuni, dovrebbe finanziare un Ospedale privato con tutto quello che comporta riaspetto a quanto detto prima? Cosa ci guadagna? Dov’è il trucco?

Ma non basta, invece che mantenere la proprietà pubblica come recitava la delibera N.72 DEL 09/02/2021 citata all’inizio, c’è la promessa da parte dello Stato Italiano di trasferire all’”ex Ospedale Carlo Forlanini”, questa volta veramente ex, anche ex italiano, la extraterritorialità conferita per il trasferimento delle immunità di cui agli artt. 15 e 16 del Trattato del Laterano.

Ora è veramente finita per il “Carlo Forlanini”, da ex sanatorio a ex ospedale pubblico, ex cittadella della PA, ex Cittadella delle Organizzazioni internazionali, ex RSA, ex Casa della Salute a OSPEDALE STRANIERO, sì ma pagato con soldi italiani pubblici!