3° SETTORE. IL RUOLO DEL SETTORE ASSICURATIVO

Il punto di...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La crisi pandemica che ha colpito il nostro Paese, nell’ultimo biennio, ha rivelato i limiti del pensiero che ha dominato negli ultimi decenni.

Gli interventi pubblici, le deliberazioni della Comunità Europea hanno di fatto dimostrato la necessità di affermare valori solidali che contrastino la spirale delle diseguaglianze che si sono imposte nella società.

Il liberismo rivela tutti i suoi limiti nei periodi di crisi.

Lo hanno sottolineato importanti gruppi economici, emerge con chiarezza nello studio, pubblicato recentemente dal SOLE 24 ORE sulle prospettive del 3° Settore: occorre affermare i principi della responsabilità d’impresa nell’azione quotidiana. Il rapporto Stato e mercato non è più sufficiente.

I fatti hanno dimostrato l’urgenza di introdurre misure che  consentano maggiore equità sociale nella sfera del mercato. L’urgenza ha avuto peso anche per le donazioni di contrasto alla povertà.

E’ da ricordare che le donazioni dirette, spontaneamente offerte nel fuoco della pandemia, sono state pari a 785 milioni di euro.

In questo quadro, il ruolo del 3° settore può essere sempre più importante.

Questo comparto opera tradizionalmente nei seguenti campi: socializzazione, assistenza e protezione sociale, sport, attività ricreative e artistiche.

Le priorità sono costituite dagli obiettivi della coesione e della inclusione, a favore di sanità e ricerca scientifica in primo luogo, oltre che naturalmente a contrasto della povertà.

E’ da rimarcare, in questo contesto, il ruolo esercitato dalle fondazioni bancarie che sono intervenute con un apporto di 950 milioni di euro, così distribuiti: arte, attività e beni culturali (23,2%), volontariato, filantropia e beneficienza (15,3%), ricerca e sviluppo (11,9%).

La riflessione sin qui sviluppata è utile per ragionare sul ruolo che potrebbe e dovrebbe svolgere la Fondazione dell’ANIA.

La assicurazioni sono partner naturali nei campo della sicurezza, sanità, protezione dai rischi.

Quindi, la solidarietà dovrebbe essere la cornice in cui opera il mondo assicurativo.

Lo ha confermato il successo dell’iniziativa concordata con la nostra associazione “T’accompagno io” che ha consentito alle persone più anziane di utilizzare gratuitamente il taxi per recarsi nei luoghi in cui era possibile vaccinarsi.

E’ stato speso un milione di euro (400000 a Roma) con grande soddisfazione per tutti, compresi  i tassisti, anch’essi in crisi per la assai ridotta circolazione, prodotta dalle misure di contenimento imposte dalla crisi.

Facendo tesoro di questo esperienza, sarrebbe utile replicare con altri interventi indirizzati alla popolazione più anziana in modo da aiutare chi è maggiormente isolato e debole nell’attuale contesto.

La nostra proposta è di organizzare, in prima istanza, corsi di educazione finanziaria da svolgere nei centri anziani.

Riteniamo che questo tipo di iniziative possa qualificare il mondo assicurativo quale partner dei segmenti più bisognosi d’aiuto nel mondo odierno e valorizzare così ulteriormente l’attività ordinaria del comparto.

Alla luce di queste esperienze, si potrà successivamente aprire uno “sportello”  che colleghi l’esperienza dell’ANIA con i problemi complessi e variegati della società italiana.

Gianni Di Natale